
Sicuramente negli ultimi anni avrete notato un aumento di van, camper, macchine attrezzate per avventure itineranti, in cui non è previsto un comune pernottamento in una struttura, quale campeggio o albergo, ma in cui si sceglie di trascorrere la notte in luoghi alternativi immersi soprattutto nella natura, offrendo la possibilità di viaggiare diversamente e in maniera flessibile.
Ci avete pensato anche voi di affittare un van o attrezzare la vostra vettura e partire alla scoperta di luoghi ancora sconosciuti?
Se per il momento l’idea di un viaggio un pò fuori dalla norma vi ispira, ma non vi siete ancora buttati, questo è l’articolo giusto per voi. Se invece, siete solo curiosi di scoprire di cosa si tratta e avere maggiori informazioni, nelle prossime righe troverete indicazioni utili e parte delle mie esperienze per affrontare il viaggio nel migliore dei modi. Se già siete degli esperti potrete trovare questo articolo comunque stimolante, perché ogni viaggio e ogni esperienza è unica e la condivisione offre sempre nuovi spunti e idee per la prossima avventura.
Facciamo qualche passo indietro.
Se quindici anni fa mi avessero detto che avrei amato follemente viaggiare in questo modo, non ci avrei mai creduto. Avrei pensato che implicasse troppe rinunce rispetto ai diversi comfort che una struttura può offrire e che non fossi esattamente il tipo in grado di farsi una doccia con un litro d’acqua o che potessi trovare ristoro a dormire sotto le stelle nel mezzo del nulla. Niente di più sbagliato. Nonostante ciò, non mi ha mai entusiasmato andare in vacanza per stare tutto il giorno su un lettino in spiaggia, prevedere qualsiasi spostamento e organizzare dettagliatamente ogni singolo aspetto del viaggio: dove alloggiare, dove mangiare, cosa visitare, ecc. Ad un certo punto della mia vita ho cominciato a maturare l’idea che l’unico modo per viaggiare e conoscere la cultura e un Paese fosse esattamente farsi cogliere dall’elemento di sorpresa e di imprevedibilità. Così un giorno, poco prima di laurearmi, ho preso un biglietto per Bangkok, ho comprato uno zaino da 60L e sono partita da sola per un mese in Thailandia. Ho amato profondamente viaggiare senza programmi, senza vincoli, alla scoperta di una terra meravigliosa per poter cogliere sfaccettature ancora sconosciute del mio io, condividendo storie e idee con altri viaggiatori e momenti incredibili con persone del luogo. Ho capito che era stato il mio primo vero viaggio e che non sarei più potuta tornare indietro. Gli anni successivi sono ripartita sempre con il mio zaino per la Georgia e per la Birmania e finalmente questa primavera, dopo una lunga astinenza da viaggi in solitaria, ho visitando la Cambogia e il Vietnam. Insieme al mio compagno, con il quale condivido la passione per i viaggi, ho scoperto un’altra modalità altrettanto entusiasmante che ci permette di esplorare i luoghi in una maniera differente e magica, in cui ho la sensazione di stringere un legame profondo con le terre che visito e che mi accolgono: il free camping.
Dato che molte persone e conoscenti mi hanno spesso chiesto incuriositi informazioni sul free camping, ho deciso di condividere parte del mio sapere e delle mie esperienze per poter offrire un quadro generale della situazione, essere d’aiuto e stimolare le persone a sperimentarlo. Ai lettori avventurieri che possiedono informazioni ed esperienze da condividere: vi invito a esprimervi nei commenti.
Questa mini guida si riferisce alla situazione del free camping in Europa.
I viaggi itineranti sono stati fatti durante le stagioni più calde (primavera ed estate) in zone con il clima temperato. Per quanto riguarda i viaggi in zone più a nord, soprattutto in relazione alle temperature più rigide non posso offrire consigli diretti. Esistono ovviamente attrezzature più specifiche e trucchi rupestri per affrontare le nottate senza morire di freddo. Io sinceramente non ho ancor avuto la possibilità (e forse neanche il coraggio) di sperimentare tutto ciò con temperature vicine allo zero, dato che non abbandono il piumone neppure in estate!
Indice
- Cosa è il free camping
- Perché provarlo almeno una volta nella vita
- Legislazioni
- Dove fare campeggio libero
- Consigli generali per trovare lo spot perfetto e altri consigli pratici
- Attrezzatura basic
- Attrezzatura extra
- Applicazioni e siti utili
Cosa é il free camping
Il free camping è sostanzialmente un campeggio libero/selvaggio, senza appoggio né pernottamento in un normale e attrezzato campeggio o in zone ad esso dedicate, quindi in spazi naturali, boschi, montagne, spiagge, campi, ecc. Questi spazi possono essere di proprietà pubblica o privata.

Perché provarlo almeno una volta nella vita
Il campeggio libero è la soluzione perfetta per gli amanti del viaggio, della natura e dell’avventura. Offre la possibilità di esperienze incredibili, a costo molto ridotto e permette di visitare luoghi remoti e incontaminati che altrimenti non si visiterebbero mai. Personalmente questo aspetto mi affascina sempre moltissimo: ogni volta mi ripeto che se non fossimo in giro a caso a perderci tra stradine di montagna, boschi, colline, campi e paesini per trovare degli spot per trascorrere la notte, questi magnifici luoghi rimarrebbero a noi ignoti (davvero un peccato).
In questo modo si possono scoprire luoghi lontani da zone turistiche e poco battuti, immersi nella natura e nel silenzio, oltre che a incontrare persone del posto, spesso meravigliose e disponibili con cui condividere momenti e con cui scambiare informazioni (quasi sempre utili per proseguire il cammino). Questo tipo di viaggio inoltre può insegnare a vivere in modo più essenziale e meno superfluo, abbandonando oggetti, servizi o abitudini che solitamente sono parte integrante della nostra quotidianità. Durante i primi giorni è perfettamente normale essere un pò spiazzati, ma una volta che si prende il ritmo e si entra nella giusta modalità, diventa facile, divertente ed eccitante. Il free camping insegna a rispettare la natura in tutte le sue sfaccettature e ad accantonare tutti quei bisogni marginali della quotidianità. Insomma: less is more.
Non è necessario possedere un van, un camper o una tenda da tetto per fare questa esperienza. Ci sono infatti molti siti per affittare una vettura adeguata alle vostre necessità. La nostra prima esperienza è stata infatti in Sardegna affittando un van su indiecampers per una settimana. Una prima esperienza con un van/camper attrezzato può essere un’ottima alternativa ed evita di dover pensare all’intera organizzazione della vettura e dell’attrezzatura (infatti, insieme al van è stato fornito tutto il materiale di base, quale fornelli, stoviglie e altri strumenti e accessori). In questa maniera si può comprendere meglio se questo tipo di viaggio fa al caso nostro ed eventualmente acquistare l’attrezzatura necessaria in seguito. Un’altra alternativa piuttosto economica consiste di viaggiare con la propria automobile e una classica tenda da piantare per trascorrere la notte. Se avete un budget limitato Decathlon ha implementato la sua offerta di prodotti da campeggio ad un prezzo interessante. Se invece volete evitare di acquistare oggetti e materiali, un’altra possibilità consiste di utilizzare siti e app che promuovono l’economia circolare (oggettoteche), in cui vengono prestati qualsiasi tipo di oggetto per un certo periodo (per esempio una tenda) o semplicemente chiedendo ad amici/parenti o conoscenti (vuoi che qualcuno non abbia una tenda o un materassino da prestare?).
Legislazioni
Il free camping è nella maggior parte degli Stati europei vietato o fortemente regolamentato sul suolo pubblico. Le regole non sono unitarie ed è quindi necessario informarsi di volta in volta. Questi divieti e queste limitazioni hanno uno scopo ben preciso: proteggere voi, la flora e la fauna. Nonostante ciò, seguendo i consigli successivi e prestando attenzione alle legislazioni specifiche è più che fattibile riuscire a vivere un’esperienza di free-camping in moltissimi Paesi europei senza trovarsi in situazioni spiacevoli.
Dove fare campeggio libero
In alcuni e noti Stati europei il free camping viene esplicitamente consentito. Ovviamente anche in alcuni di questi Stati ci sono alcune regole da rispettare e non si può campeggiare ovunque. Quindi un viaggio in Svezia, Norvegia, Finlandia, Estonia, Lituania, Lettonia, Albania, Romania, Moldavia potrebbe essere la soluzione perfetta per questa esperienza senza limiti legislativi. Informatevi inoltre rispetto alla sicurezza interna del Paese in cui desiderate recarvi per valutare la fattibilità ed evitare di trovarvi in situazioni rischiose.
Tutti gli altri Paesi europei invece vietano o limitano il campeggio libero. Questo non significa però che non si possa assolutamente fare.
In alcuni casi, nonostante i divieti espliciti esso viene tollerato dalle autorità se effettuato secondo alcune accortezze, oppure viene regolamentato in modo eterogeneo a livello regionale/cantonale o comunale, cosicché non sia generalmente sempre vietato.
Qui potete trovare alcuni link utili con maggiori informazioni per poter avere una panoramica della situazione sia in Svizzera che nel resto d’ Europa.
Consigli generali per trovare lo spot perfetto e altri suggerimenti pratici
- non soggiornare nello stesso luogo per più di notte. Preferibilmente montare la tenda in serata e smontarla in mattinata (bivacco). Il bivacco è infatti spesso permesso (per es. Italia) e si differenzia dal campeggio vero e proprio, il quale presuppone una permanenza nello stesso luogo per più di una notte.
- cercare luoghi privi di divieti o esplicitamente vietati (per es. riserve naturali, cartelli con divieto)
- cercare luoghi che non mettano a rischio la vostra sicurezza. Verificate le previsioni meteorologiche su siti affidabili, non sottovalutate la situazione del vento e i cambiamenti meteorologici (temporali e forti piogge), osservate lo spazio fisico intorno in cui volete campeggiare, per esempio la vicinanza/lontananza da pareti possibilmente franabili, la possibilità dell’innalzamento delle acque in prossimità, ecc. Informatevi, soprattutto se vi recate verso sud, del rischio di incendi. A noi è successo un paio di volte di trascorrere la notte in bianco a causa del maltempo, in cui il vento sembrava volesse spazzare via la tenda da tetto o in cui la marea aveva portato il livello dell’acqua un pò troppo vicino alla nostra macchina. In generale, in caso di maltempo sempre meglio evitare boschi, spazi allagabili, franabili, troppo esposti, zone in cui potreste mettere a rischio la vostra sicurezza o quella della vostra attrezzatura (vettura, tenda,…). In caso la situazione fosse estrema recatevi in un campeggio attrezzato.
- trovare luoghi sicuri in cui non possiate essere assaltati o derubati. In zone poco raccomandabili non farsi vedere imboccare stradine strane e non chiedere in maniere esplicita dove pernottare la notte a persone dall’aria sospetta. In generale fidatevi sempre del vostro istinto e se qualcosa non vi convince, proseguite e abbiate pazienza, qualcosa si trova sempre. Durante l’ultimo viaggio avevamo individuato una bellissima zona di campagna in Bosnia in cui avremmo voluto fermarci. Osservando il luogo ci siamo però accorti che probabilmente durante la notte la radura potesse trasformarsi in un ritrovo per incontri “amorosi” poco raccomandabili.
- campeggiare in zone lontane dai centri abitati, lontane da aree molto battute e turistiche, quindi anche coste e spiagge (soprattutto in alta stagione). Le coste e le spiagge possono essere in molti casi zone in cui il campeggio libero non viene tollerato dalle autorità e in cui potreste facilmente essere multati. Se vi trovate vicino alle coste in zone molto turistiche, osservate tramite app la rete sentieristica per allontanarvi verso l’interno.
- rispettate il luogo in cui vi trovate e non sottovalutate mai la natura e la sua imprevedibilità.
- utilizzate l’app park4night per trovare uno posto per trascorrere la notte velocemente (senza dover vagabondare per ore). Consiglio vivamente questa applicazione, la migliore tra le molte per trovare aree al verde (l’icona con l’albero indica aree naturali e tranquille, ma leggete sempre i feedback degli utenti per valutare l’opzione migliore per voi). In caso non ci fosse nulla nella vostra zona, utilizzate google map o maps.me per individuare zone verdi e non abitate in cui recarvi.
- non lasciate l’attrezzatura montata (sedie, tavolini, ecc.) all’esterno o avanzi di cibo durante la notte.
- lasciare il luogo come lo avete trovato: procuratevi un sacco (o anche più sacchi per differenziare almeno il vetro, alluminio e PET) della spazzatura in cui buttate avanzi, carta, carta igienica ecc. Sinceramente sono molto sensibile a questo aspetto perché è capitato moltissime volte di arrivare in posti bellissimi in cui già qualcuno aveva campeggiato e aveva lasciato la propria sporcizia sul luogo, senza evidentemente preoccuparsene.
- non rilasciare sostanze chimiche o le acque di scarico dei camper (ci sono luoghi appositi) in natura ed utilizzate prodotti ecologici e biodegradabili per la pulizia (vostra e delle stoviglie). Noi abbiamo una tanica dell’acqua da 30L con il doccino che posizioniamo sul tetto della macchina quando ci fermiamo (costo totale probabilmente 10-15 euro massimo). Questo quantitativo ci permette abbondantemente di lavarci in due, lavare i piatti e i denti (raramente consumiamo più di questo volume di acqua in un giorno). Per la doccia utilizziamo un prodotto poliedrico e biodegradabile che usiamo anche per lavare i piatti e le stoviglie (dr. Bronner). Per lavarci i denti utilizziamo un dentifricio a base di olio di cocco e oli essenziali di Ringana. Ovviamente non ha la stessa potenza di un normale dentifricio convenzionale, ma ha il vantaggio di non inquinare e non sporcare l’ambiente circostante. La tanica la riempiamo in qualsiasi luogo ci sia disponibilità: paesi/città, stazioni di servizio con fontanella, chiese/cimiteri, parco giochi oppure è capitato di chiedere a privati. L’app che usiamo più frequentemente indica anche la presenza delle fontanelle (park4night). L’acqua da bere la mettiamo invece in bottiglie di plastica e borracce, che cerchiamo di comprare una sola volta a inizio viaggio per poi riempirle man mano nelle fontanelle a disposizione per limitare il consumo di plastica. Vi consiglio vivamente di non procrastinare la questione acqua durante la giornata, se riuscite occupatevene subito dopo la ripartenza in mattinata, in modo da evitare di impazzire a cercare l’acqua quando fa buio e per avere il vantaggio, se fa caldo, di concedervi una super doccia calda la sera (in Sicilia le docce erano meglio che in albergo).
- se vi trovate in natura evitate la musica alta o di accendere i fuochi all’aperto (soprattutto se c’è siccità, vento e se ci sono i divieti). Anche se è molto romantico fare il fuoco all’aperto può creare danni irreparabili e mettere a rischio non solo la vostra sicurezza, ma anche quella dell’intero ecosistema circostante.
- valutare se il percorso è percorribile con la vostra vettura. In molti casi un camper (o macchine senza il 4X4) avrà molte più difficoltà a raggiungere certe destinazioni un pò hardcore. Se non siete sicuri di una strada vi consiglio di scendere dalla vettura, valutare la fattibilità e poi decidere sul da farsi. Alcuni luoghi e stradine possono peggiorare proseguendo e potrebbero mettervi in difficoltà. Noi abbiamo spesso messo alla prova la nostra povera fiat doblo, riuscendo quasi sempre ad avere la meglio. Nonostante ciò, in Calabria ci siamo completamente impantanati in una zona di sassi vicino alla costa. Era notte, ma per fortuna tre pescatori ci hanno aiutato e solo dopo diversi tentativi sono riusciti a liberare la macchina (in due non ci saremmo mai riusciti).
- se utilizzate la tenda ricordare di chiudere sempre le zip (ragni, zanzare o qualsiasi altro essere vivente stravedono all’idea di trascorrere una notte con voi).
- interagire con la popolazione locale offre sempre la possibilità di uno scambio con il luogo, momenti di allegria e permette di ottenere consigli e aiuti utili per proseguire il proprio viaggio e avere altri input.
- non fatevi cogliere impreparati dalla questione benzina. Assicuratevi di averne a sufficienza anche il giorno dopo per raggiungere un benzinaio (spesso i luoghi in cui ci si accampa possono essere molto distanti e remoti). Non sapendo sempre dove si trascorrerà la notte, meglio non essere colti impreparati.
- stipulare un’assicurazione che vi protegga da furti e danni alla vettura e agli oggetti trasportati (in alcune zone non è escluso che possa esserci il rischio che vi aprano la macchina, soprattutto se avete una macchina targata CH e/o che possa attirare attenzione per i proprio contenuto). In generale valutate la zona in cui parcheggiare (soprattutto se siete in città per una visita in giornata) e procuratevi/realizzate delle tendine che proteggano l’interno da sguardi maliziosi.

Attrezzatura basic
- fornello a gas (o altro) e gavetta essenziale per cucinare. Chi l’ha detto che in campeggio si deve per forza mangiare male? Con un pò di organizzazione potrete realizzare piattini davvero semplici, ma gustosi. Se vi piace cucinare e mangiare non perdetevi i mercati locali con prodotti freschi e deliziosi per arricchire le vostre preparazioni. Se vi interessa il tema “cucina e ricette da campeggio” scrivetelo nei commenti.
- sufficiente acqua (compresa quella da bere a dipendenza della situazione, del luogo e delle proprie necessità). Se si decide di bivaccare in montagna assicurarsi che ci sia un accesso all’acqua o delle fontane. Non fate esclusivamente affidamento sulle fontanelle, perché spesso, a dipendenza della stagione o della situazione, potrebbe non esserci l’acqua a disposizione. Con un van attrezzato o macchina+tenda portate sufficiente acqua per la pulizia personale e per il proprio sostentamento.
- illuminazione: torcia/torcia frontale/lampada a gas. La torcia frontale potrà farvi sorridere, però è davvero utilissima perché vi permette di svolgere una serie di operazioni al buio utilizzando entrambe le mani.
- power bank o pannello solare per ricaricare telefono/luci. Sfruttare l’accendisigaro della vettura e acquistare adattatori per poter caricare i vari oggetti mentre viaggiate.
- oltre alla tenda (se non avete un camper/van), sacco a pelo, materassino e cuscino. Se avete la tenda assicuratevi di avere un sottotenda (utilissimo in svariate circostanze). Abbiate con voi un abbigliamento dedicato esclusivamente alla notte e adeguato. Non sottovalutate il freddo, il cambiamento meteorologico, l’escursione termica e l’umidità. Io ad esempio ho sempre con me leggings, maglietta di cotone e/o maglietta termica, pile o felpa calda, calze calde, cuffia e una coperta extra. Se viaggiate in free camping per molti giorni e in zone diverse considerate di portare l’essenziale per stare bene al caldo, con la pioggia (abbigliamento impermeabile, ombrello) e con il freddo, in modo da essere flessibili e non negarvi esperienze diverse (per es. in montagna o in altitudine). Se soffrite il freddo come me, vi consiglio di avere sempre una coperta/una felpa in più. Al massimo non dovrete usarla, ma eviterete di trascorrere una notte da incubo. Non sottovalutate mai l’escursione termica che ci può essere in altura, dove di giorno può fare molto caldo, mentre di notte può diventare molto freddo.
- anti-zanzare (il jungle non vi deluderà).
- medicamenti e medicine di base e personali.
- costume da bagno (ci può sempre essere un fiume, un laghetto dietro l’angolo in cui fare un tuffo).
- se viaggiate con un van o una macchina attrezzata assicuratevi di avere delle tendine alle finestre per evitare la luce e per creare un luogo intimo (se dormite dentro). Inoltre le tendine sono molto utili quando si parcheggia la macchina in zone esposte e frequentate (eviterete gli sguardi all’interno dei passanti e di avere 60 gradi una volta rientrati). Portate sempre con voi gli oggetti di valore.

Attrezzatura extra
- sedie e tavolo da campeggio (consigliatissime, vi permettono di rilassarvi e godervi la serata in comodità sia con una birra che con un piatto di pasta).
- frigorifero con attacco elettrico in macchina (molto utile per conservare e preservare il cibo almeno durante le ore in cui si viaggia).
- protezione per la pioggia (se piove rischiate di avere difficoltà a cucinare sotto la pioggia, quindi ideate una protezione anche essenziale per questa eventualità).
- attrezzi vari per la manutenzione di macchina, tenda, ecc.
- generatore (magari prima o poi lo acquisteremo, soprattutto per mantenere il frigorifero freddo anche quando la macchina è ferma).
- fermi per le ruote della vettura.
- mini booster (noi ancora non l’abbiamo acquistato, ma sicuramente lo prenderemo per il prossimo viaggio. Parcheggiando la macchina in zone remote potrebbe essere utile per far ripartire la batteria e per poter tornare sulla strada principale. Costa circa 50-60 Euro e può essere utilizzato anche come power-bank per ricaricare telefoni e computer.
- ruota di scorta (essere in grado di cambiarla in caso di necessità).
- biciclette (comode per fare gite e sopralluoghi).

Applicazioni e siti utili
Le app e i siti indicati in seguito non sono e non vogliono essere un elenco esaustivo. Sul web e sugli app stores potrete trovare altri siti e app utili per le vostre esigenze. Ognuno ha bisogni e necessità diverse. Se volete condividere le vostre app preferite, vi invito nei commenti.
App per campeggio e free camping
- park4night (consigliatissima, praticamente l’unica che utilizziamo effettivamente)
- stayfree
- caravanya
- overlander
App utili per il meteo e la morfologia del territorio
- meteosuisse
- meteo areonautica militare (IT)
- windy
- google maps
- maps.me
- fatmap
- strava (soprattutto utile nella versione a pagamento con mappe 3D)
Siti per noleggio van/camper
Siti e gruppi per l’acquisto dell’usato e per lo scambio
- Camper e caravan usati
- vanlife (IT)
- circularlugano e altre oggetitoteche (cercare nella vostra zona)
Gruppi e community
Esperienze e paesi visitati
Successivamente condivido con voi parte delle mie esperienze di free camping in Svizzera, Italia, Serbia e Bosnia nella speranza che vi venga voglia di partire domani (si, con il free camping si improvvisa!) o che possa esservi utile successivamente. Ovviamente ho fatto un pò di ricerche specifiche (soprattutto in ambito legislativo) sui Paesi in cui sono stata in modo da fornirvi qualche informazione utile e non farvi partire sprovveduti (come è successo a noi). Troverete anche alcuni consigli sulle attrezzature basilari da avere per non essere colti impreparati e qualche aneddoto di viaggio.

Svizzera
In Svizzera, nonostante il free camping non sia esplicitamente vietato, è sottoposto però a diverse regolamentazioni e limitazioni che cambiano da cantone a cantone e che possono essere inoltre regolamentate tramite ordinanze a livello comunale.
Come regola generale vige il divieto di non campeggiare in queste zone:
- parco nazionale svizzero
- riserve di caccia
- riserve naturali
- zone di riposo selvatico durante alcuni periodi
In generale invece è permesso bivaccare in montagna, sopra la linea degli alberi per una sola notte, non in gruppo e in caso di emergenza.
(Nota: a livello terminologico il bivacco si differenzia dal campeggio e questa differenziazione è fondamentale per determinare i limiti tra la legalità e l’illegalità come succede in Italia).
Ad ogni modo se decidete che volete assolutamente campeggiare liberamente in Svizzera non fatelo mai dove ci sono cartelli espliciti di divieto, nelle zone sopra indicate o in zone possibilmente pericolose o dove potreste disturbare la popolazione o gli animali. Una buona alternativa per non aver nessun tipo di problema con le autorità consiste nel chiedere il permesso ai contadini proprietari di campi o zone verdi per trascorrere una notte. Soggiornare in un luogo privato senza consenso potrebbe nei peggiori dei casi avere conseguenze penali.
Personalmente devo ammettere che l’unica volta che abbiamo voluto trascorrere un weekend di free camping in Svizzera, nella zona tra Grindelwald, Interlaken e Brienz, non è stato così semplice trovare delle aree senza divieti (probabilmente perché si tratta di una zona particolarmente turistica e che si presta particolarmente per il campeggio libero) per poter trascorrere la notte. Soprattutto, dopo le varie esperienze in Italia, dove per diverse ragioni è davvero molto più semplice passare inosservati e avere la fortuna di riuscire quasi sempre a trovare qualche spazio carino senza troppi problemi e senza la paura di dover spiegare il giorno dopo alle autorità la situazione, rischiando di dover pagare multe salate. Sicuramente la situazione in Svizzera è molto eterogenea e varia da cantone a cantone, anche rispetto all’area in cui si intende pernottare. Rispetto ad altri Paesi la Svizzera è molto piccola, ben controllata a livello cantonale e le autorità potrebbero essere meno permissive e decidere di non chiudere un occhio. In ogni caso, bivaccare in montagna, quindi con una semplice tenda, percorrendo a piedi la linea degli alberi non comporta nella maggiore dei casi complicazioni. Se intendete viaggiare in Svizzera vi consiglio, oltre l’utilizzo di park4night, di avere un pò di pazienza ed eventualmente chiedere il permesso di montare la tenda o di lasciare il van al proprietario del campo/bosco.
I divieti presuppongono delle multe, che possono partire (da 200 a 2’000 CHF) in caso di effrazioni, che possono variare a dipendenza dei luoghi in cui si decide di campeggiare e dalle leggi cantonali/comunali.
Un viaggio in Svizzera in free camping ha il vantaggio di permettere a qualsiasi persona di poter visitare il Paese senza dover spendere un patrimonio. Le soluzioni per dormire sono sempre molto care e incidono moltissimo sui costi totali del viaggio. Anche i ristoranti, le panetterie e i bar gravano, quindi scegliere l’opzione di cucinare autonomamente acquistando i prodotti al supermercato o nei mercati locali, vi permetterà di risparmiare moltissimi soldi da poter impiegare per le varie attrazioni che il Paese offre.

Italia
Anche in Italia troviamo una diversificazione della legislazione che varia da regione a regione (anche da comune a comune).
In questo caso è opportuno e importante differenziare il campeggio prolungato in un luogo dal semplice bivacco (una notte dall’alba al tramonto). Se la prima pratica è di principio vietata o comunque regolamentata a livello regionale, la seconda è generalmente permessa se praticata con alcuni accorgimenti, tra cui appunto montare la tenda o soggiornare nel luogo solo per una notte (dall’alba al tramonto), quasi fossimo dei viaggiatori itineranti che necessitano di una breve sosta per proseguire il viaggio. In questo modo si entra in quella zona grigia che permette di manovrare la situazione in caso ci fossero delle questioni da risolvere con le autorità locali. Per il campeggio libero prolungato su una stessa zona è invece opportuno informarsi a livello regionale e comunale (ed eventualmente ottenere un permesso). In questo sito trovate una lista delle regioni che permettono e vietano il campeggio libero.
Ricordatevi che comunque in molti casi possono essere gli stessi comuni a regolamentare la materia o gli stessi parchi naturali. In generale, come nel caso della Svizzera evitate di soggiornare in aree protette, riserve naturali, in luoghi esplicitamente vietati e in zone costiere e turistiche. Cercate luoghi in cui potenzialmente non disturbate nessuno (né gli abitanti, né l’ambiente naturale) e sicuri per voi.
Un’alternativa semplice è soggiornare in spazi privati con il consenso del proprietario, come campi e zone verdi.
Abbiamo fatto diversi viaggi in Italia sia con un van attrezzato, in cui si poteva dormire e cucinare all’interno, sia con la classica tenda da piantare a terra, che con quella da tetto (acquistata un paio di anni fa). Abbiamo campeggiato in quasi tutte le regioni italiane.
Il primo viaggio l’abbiamo fatto nel mese di aprile in Sardegna con un van attrezzato affittato. Eravamo ingenui e più spensierati e non ci siamo fatti troppe domande sul free camping, le multe e i divieti. Sicuramente visitare la Sardegna in bassa stagione ha contribuito ad avere maggiori possibilità di trovare bellissimi luoghi in cui trascorrere una sola notte senza riscontrare situazioni spiacevoli e senza disturbare nessuno (anche sulle coste e nei pressi delle spiagge).
In tutti i nostri viaggi non trascorriamo mai più di una notte nello stesso luogo, proprio perché adoriamo i viaggi itineranti e ci piace continuare a muoverci per scoprire nuove zone.
Con la tenda da montare al suolo in combinazione con la macchina abbiamo fatto due viaggi durante agosto: il primo in Toscana e l’altro tra Umbria e Marche. Durante quei viaggi abbiamo maturato il desiderio di acquistare la tenda da tetto per diverse ragioni pratiche e di comfort. La tenda non può essere montata ovunque e non è sempre molto semplice trovare degli spazi su cui collocarla che siano perfettamente in piano e privi di sassi, rovi, ecc. Nelle Marche i rovi hanno distrutto il nostro materasso gonfiabile molto comodo (per fortuna ne avevamo due più piccoli di scorta con noi che avevamo acquistato e utilizzato per un viaggio precedente in Slovenia in bicicletta). Inoltre, offre meno protezione dagli animali e dà una sensazione psicologica inferiore di sicurezza. In Toscana infatti, ci sono state alcune notti trascorse in radure affollate da cinghiali che non ci lasciavano proprio dormire tranquilli. Comunque la tenda normale rimane un’ottima soluzione in molte circostanze, se vi procurate un buon materasso e un cuscino dormirete quasi come nel letto di casa. Durante il secondo giorno di viaggio in Toscana mi sono sfortunatamente rotta la clavicola cadendo dalla bici. L’incidente sarebbe potuto essere un motivo per interrompere l’avventura. Invece, in pronto soccorso ho conosciuto una ragazza, la quale dopo le mie rassicurazioni (rispetto al mio stato), ci ha invitato ad accamparci nel meleto del suo agriturismo. Anche in quella circostanza sono riuscita ad adattarmi al lifestyle da campeggio, senza rimpiangere una stanza da albergo, conoscendo persone gentilissime, proseguendo il vagabondaggio nei giorni restanti e senza rinunciare a partire successivamente per le Marche e l’Umbria.
Un paio di anni fa abbiamo acquistato una tenda da tetto (Thule Tepui) per scoprire l’Italia fino alla Sicilia (partendo dalla Svizzera). Un ottimo investimento che ci ha permesso di raggiungere e dormire in zone stupende in quasi tutte le regioni italiane. La tenda da tetto offre un maggior comfort durante la notte (materasso integrato comodo e nessun sasso o rovo sotto la schiena, permette di lasciare al suo interno, anche quando è chiusa e si viaggia, sacco a peli e cuscini) e praticità nel montaggio (basta aprirla, fissare eventualmente le estremità della tenda con dei ferretti e la scala). In pochi minuti si monta/apre e in pochi minuti si smonta/chiude. Bisogna comunque parcheggiare la macchina in piano, ma senza dover trovare un prato erboso o una zona comoda (si può sostare anche in un parcheggio). Offre maggiore sicurezza fisica (per esempio quando piove tanto non è il massimo piantare la tenda nel fango) e psicologica. Bisogna però stare sempre molto attenti alle previsioni meteo ed evitare il forte vento. Con la tenda per esempio in caso di vento utilizzavamo la macchina per proteggerci, con la tenda da tetto questo è impossibile e si rimane molto esposti. In Sicilia la prima notte temevamo quasi che si rompesse e strappasse la tenda da tetto dal forte vento (sembrava che potessimo venir spazzati via), così che alle 5 di mattina abbiamo chiuso tutto e siamo andati al mare.
In Italia non abbiamo mai chiesto permessi alle autorità e non ci siamo mai adeguatamente informati sui vari divieti o leggi regionali o comunali.
Come regola generale cerchiamo sempre di usare il buon senso: luoghi sperduti (ma sicuri), lontani dalla gente, dal turismo e tendenzialmente evitiamo parchi, zone protette e luoghi che possono disturbare qualcuno e non trascorriamo mai più di una notte nello stesso posto. Utilizziamo spesso la nostra app preferita che ci dà un ventaglio di possibilità in caso non trovassimo nulla o nella situazione in cui non avessimo tempo di pascolare in giro per cercare uno spot. Qualche volta abbiamo dormito in campi privati di contadini e ci siamo accampati quando già era molto tardi e non c’era più nessuno a cui chiedere. In queste situazioni sarebbe meglio avere il consenso del proprietario per evitare problemi. Nonostante ciò, tutte le volte che abbiamo campeggiato in un luogo privato e ci hanno sorpresi la mattina dopo, non abbiamo mai riscontrato difficoltà: abbiamo salutato e ci siamo presentati, scusati per il disturbo e spiegato il motivo della nostra presenza, ribadendo che eravamo stati solo per la notte e che ce ne saremmo andati subito. Una notte ci siamo addirittura accampati inconsapevolmente in un futuro campeggio nel bosco. Forse siamo stati fortunati e loro particolarmente gentili, poiché nessuno si è mai dimostrato arrabbiato o scocciato, ma piuttosto sorpresi, incuriositi e ospitali.
Inoltre, non abbiamo mai avuto grossi problemi con le autorità. Una volta però, era tardi e abbiamo parcheggiato la macchina nel parco del gran Sasso, nonostante fossimo consapevoli che non fosse permesso. Ci siamo così accampati in uno spazio verde bellissimo, con le montagne e le stelle. Quando siamo arrivati erano parcheggiati molti van e camper. La mattina dopo siamo stati (tutti) svegliati dalla polizia, che ci ha invitato ad andare via, ricordandoci che non era permesso campeggiare. Non mi risulta siano state fatte multe a nessuno quel giorno (forse perché eravamo davvero tanti), ad ogni modo sempre meglio evitare di farsi sorprendere in zone così battute, controllate e protette.
Viaggiare in questa maniera non esclude il fatto che si abbia voglia di visitare zone più affollate, turistiche, città e capitali. Se volete visitare qualche capitale o città durante il vostro viaggio, dovreste cercare di parcheggiare (ormai) la vostra casa in un luogo sicuro e sorvegliato, in modo da evitare scomodi inconvenienti (l’occasione potrebbe far l’uomo ladro). Se non avete una vettura che supera il limite del parcheggio coperto, consideratelo come un’ottima alternativa.

Serbia e Bosnia Erzegovina
In Serbia, come in Bosnia Erzegovina il free camping é sostanzialmente proibito, anche se nella pratica non sembra preoccupare nessuno. Per visitare questi Paesi seguite i consigli che valgono per l’Italia e la Svizzera e i successivi. Essendo dei Paesi davvero poco turistici e con una bassa densità di popolazione è molto facile essere in mezzo al nulla a pochi chilometri dalle città più grandi come Sarajevo e Belgrado. Il campeggio libero fuori dalle zone turistiche e lontano dagli edifici governativi è tollerato dalla popolazione e dalle autorità.
Nell’agosto 2022 abbiamo visitato questi due Paesi alternando il free camping ad alcune notti in albergo per visitare le due capitali. Prima di partire mi sono informata sulla situazione interna e rispetto alla legislazione del free camping in questi Paesi. Nonostante ci fossero stati degli scontri tra il confine Serbia-Kosovo abbiamo deciso di partire ugualmente sotto suggerimento di una mia amica serba. Informandomi su internet sono venuta a conoscenza della problematica delle mine (si, MINE!) in Bosnia, Serbia e Croazia. Insomma, in questi Paesi ci sono ancora le mine dalla guerra e nessuno ha intenzione di toglierle! Queste zone, se conosciute dalle autorità, sono segnalate da cartelli o altro, quindi basta stare attenti alle segnaletiche. La prima notte in Serbia ci siamo imbattuti, nei pressi del parco Fruska Gora, in una zona minata in cui avremmo voluto campeggiare (segnalata su park4night). La zona era delimitata da striscioni ed era evidente che fosse appena stata scoperta. Ovviamente appena abbiamo compreso la situazione siamo andati via, scossi e provati. In generale è consigliato prestare molta attenzione alla segnaletica ed evitare di andare in zone non battute e zone con erba alta o in cui nessuno passa. Questo è successo solo la prima notte in Serbia e per fortuna non si è più ripetuto.
Campeggiare liberamente in questi due Paesi è molto facile e consigliato per gli amanti della natura. Per chiedere permesso ai contadini locali (la Serbia è una terra di agricoltori, la Bosnia ha più boschi) potete imparare qualche parola nella lingua locale oppure utilizzare google traduttore. Google inoltre vi può essere molto utile per tradurre il cirillico attraverso la fotocamera del vostro telefono (per esempio i menù al ristorante, le etichette degli alimenti o alcuni cartelli). Per visitare questi due Paesi vi consiglio di acquistare le sim locali (costano pochissimo dai 2 ai 6 euro) per avere sempre internet che vi sarà molto utile (dato che nessuno capisce l’inglese e molte scritte sono in cirillico). Non fidatevi sempre di google maps, potrebbe portarvi in strade poco praticabili, soprattutto nei parchi naturali. A noi é capitato più volte che google ci consigliasse tra le opzioni, strade che si rivelavano impraticabili con qualsiasi mezzo o addirittura chiuse, facendoci perdere molte ore, ma permettendoci di scoprire meglio la zona. Le persone in questi Paesi sono sempre state molto disponibili. Alcune volte potreste avere la sensazione che vi osservino duramente, ma una volta che interagirete con loro (anche nei modi più disperati: segni, diverse lingue insieme, googole translate,..), troverete delle persone meravigliose, sorridenti e gentili. In queste aree noterete inoltre una grande diversità culturale, che si rispecchia negli usi e nei costumi. Per cogliere al meglio questa eterogeneità vi consiglio vivamente uno stop a Sarajevo, se riuscite anche per qualche giorno, per poter comprendere meglio la complessità e la storia di questi Paesi.
In Serbia, come in Bosnia capita spesso che ci siano blocchi della polizia. Vi consiglio di non superare i limiti di velocità e di attenervi alle regole stradali vigenti. Ai blocchi fermatevi e salutate. Potrebbero chiedervi dove state andando, rispondete. Nel caso dovessero fermarvi per multarvi per esempio per eccesso di velocità potreste incombere in una lunga trattativa, nella quale non è raro che una mazzetta possa risolvere la situazione. Questo è quanto mi è stato riportato da un amico dell’est che ha sperimentato diverse volte questa situazione tra Croazia, Bosnia e Serbia. Se mentre viaggiate, qualche macchina nella direzione opposta vi fa gli abbaglianti, vi sta segnalando un blocco o un controllo della polizia nella vicinanza. La pratica è illegale, quindi se volete avvertire altri veicoli, state attenti. Un’altra spiacevole situazione potrebbe accadere parcheggiando la vettura in una zona non permessa. A Nis (Serbia) abbiamo distrattamente parcheggiato la macchina in una zona vietata, quando siamo tornati non c’era più! Per un attimo ci è sembrato di perdere un pezzo, tipo una gamba. Per fortuna eravamo con amici serbi che hanno preso in mano la situazione (chiamando diversi numeri) e ci hanno aiutato a recuperarla (100 euro tra multa e servizio di rimozione). In questo caso, fossimo stati da soli, non credo che saremmo riusciti a recuperare la macchina in così poco tempo (era addirittura una domenica) e se ce la saremmo cavati con solo 100 euro. Se volete un consiglio evitate problemi con la polizia locale (consiglio che vale sempre). Se dovete parcheggiare e non siete sicuri, chiedete alle persone e fatevi eventualmente aiutare a capire come pagare il parcheggio (non è raro che ci sia un sistema tramite SMS).
L’estate è arrivata e la voglia di viaggiare, cantando con la musica al massimo volume, sentire il vento tra i capelli e il calore del sole sul braccio poggiato appoggiato sul finestrino, è giunta al culmine!
Cosa aspettate a partire?